I
quadri raccontano
di Pierluigi
Pirandello
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa breve ma
suggestiva nota di ricordi personali dell'avvocato Pierluigi Pirandello,
socio onorario dell'Associazione "Arte e Scienza" nonché figlio
del pittore Fausto Pirandello e nipote del grande drammaturgo Luigi Pirandello.
In un "bozzetto" immaginoso, che coinvolge la memoria dei suoi
due illustri Parenti, Pierluigi Pirandello si dimostra degno erede della
loro magistrale arte. In poche righe spalanca una finestra sull'immaginario
della propria interiorità, sostituendo al pennello dell'illustre Padre la
parola e facendo propria l'arte letteraria del grande Nonno. I personaggi
ricordati da Pierluigi trasfigurano la loro identità umana in qualcosa di
immateriale che penetra nel ritratto di Luigi fatto dal figlio Fausto. Ma
la "commedia" allarga i suoi confini: tutti i quadri catturano
i pensieri e i sentimenti dei loro autori. Il sipario si apre su una seconda
scena: lasciati soli, lontano dagli sguardi scrutatori degli uomini, i quadri
ritrovano la loro identità trans-materiale, prendono vita e raccontano le
loro storie. Questo accade nelle stanze segrete della Galleria Nazionale
d'Arte Moderna di Roma, come nella stanza dell'appartamento di Pierluigi
dove sono ancora custoditi alcuni quadri di Fausto. Pierluigi, la notte,
sente il loro "vociare"ma non ha il coraggio di alzarsi dal letto
per vedere con i propri occhi quello che sta accadendo. La sua rinuncia
non è, però, "paura"ma desiderio inconscio di lasciare il dubbio
di una verità, inverosimile per le leggi della "realtà fisica"ma
non altrettanto per quelle della nostra "realtà interiore". Il
sipario si chiude con lo stile tipicamente pirandelliano: ognuno sia libero
di seguire la propria verità.
Luca Nicotra