Docenti e personale ATA, in arrivo cartelle esattoriali da 1.000 euro. Una beffa per tanti lavoratori, vediamo di che cosa si tratta.
L’arrivo di una cartella esattoriale non è mai una notizia rassicurante per famiglie e lavoratori alle prese con un caro vita che pare non arrestarsi nonostante le rassicurazioni al riguarda. Basta recarsi i un supermercato e osservare i prezzi dei prodotti ortofrutticoli per rendersi conto dei rincari in corso.

Ebbene proprio in questi giorni per molti docenti e personale ATA oltre alle questioni di carattere generale c’è un’altra preoccupazione: cartelle esattoriali da mille e più euro per un evento avvenuto diversi anni fa. Ma, e qui è la beffa, non ne sono responsabili personalmente. Vediamo di che cosa si tratta.
Cartelle esattoriali in arrivo, perché
Il Fondo Espero si occupa di fornire l’opportunità della previdenza complementare ai lavoratori del pubblico impiego. Si tratta di un sistema incentivato direttamente dallo Stato italiano che ha l’obiettivo di integrare la pensione pubblica. Non a caso sono riconosciuti anche dei vantaggi fiscali a chi aderisce a questo fondo previdenziale.

Ora per un errore commesso dal Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) 4 anni fa stanno arrivando delle cartelle esattoriali da almeno 1.000 euro a docenti e personale ATA. La causa è un errore nella compilazione delle Certificazioni uniche (CU) del 2022 relative ai redditi del 2021. Lo sbaglio è stato del datore di lavoro, ma il peso ora ricade interamente sui lavoratori, anche se del tutto incolpevoli.
A marzo 2022, in qualità di sostituto d’imposta, NoiPA emette le CU per le dichiarazione dei redditi. Per uno sbaglio nel calcolo del beneficio fiscale legato alla previdenza complementare, i lavoratori ricevono una CU con vantaggi fiscali superiori a quelli spettanti, infatti sono sottratti gli oneri a carico del dipendente e anche quelli del datore di lavoro.
Il MEF su rende conto dell’errore solo mesi dopo, ricalcola le CU e provvede al recupero delle somme in più con conguagli a debito nelle buste paga tra maggio e settembre. Tutto finito? No, chi aveva presentato la dichiarazione dei redditi con la CU errata, si ritrova ora in una posizione fiscale irregolare. Infatti secondo l’Agenzia delle Entrate risulta un’anomalia tra quanto dichiarato nel 2022 e i nuovi documenti fiscali. Questo determina l’invio delle cartelle esattoriali.
Quindi chi ha presentato la dichiarazione dei redditi con la CU errata si trova ora nella posizione di dover pagare la cartella esattoriale. Il Fondo Espero aveva chiesto fin dal 2022 una soluzione al MEF che non penalizzasse i lavoratori. Infatti nella cartella non ci sono sanzioni, ma i destinatari devono comunque pagare per un errore non loro. Una beffa per chi è totalmente in buona fede.