Migliaia di posti di lavoro verranno tagliati per puntare sull’intelligenza artificiale: i licenziamenti hanno preso il via.
L’intelligenza artificiale è sempre più utilizzata dalle aziende per aumentare la loro produttività. Tutto ciò sta trasformando il mondo del lavoro, con numerosi vantaggi ma anche conseguenze negative per i dipendenti che si ritrovano a perdere la loro mansione. Una serie di licenziamenti ha appena preso il via, guidata dalla volontà di puntare maggiormente sull’IA, e i posti di lavoro che verranno tagliati sono migliaia.

L’annuncio è arrivato in un momento piuttosto sfavorevole per il mercato del lavoro. La precarietà e le difficoltà nel trovare un’occupazione colpiscono soprattutto le nuove generazioni, aumentando il senso di incertezza verso il futuro. Con la crisi economica e l’incremento del caro vita, inoltre, il potere d’acquisto dei lavoratori non fa altro che calare.
In questo panorama, l’intelligenza artificiale rappresenta una risorsa per le aziende, che possono affidarsi ad essa per una moltitudine di mansioni. Ma se da un lato il progresso tecnologico sta creando nuove opportunità di lavoro, dall’altro sono sempre di più i dipendenti che rischiano di perdere la propria occupazione sostituiti dall’IA.
Licenziamenti di massa, l’annuncio delle aziende: “L’IA sta cambiando il mondo”
Indeed e Glassdoor hanno avviato il taglio di circa 1.300 posti di lavoro. La decisione delle due aziende, entrambe di proprietà della Recruit Holdings Co., è legata all’uso dell’intelligenza artificiale. “L’IA sta cambiando il mondo e noi dobbiamo adattarci assicurandoci che il nostro prodotto offra esperienze davvero eccezionali”, sono state le parole del CEO di Recruit, Hisayuki “Deko” Idekoba.

Quest’ultimo, in una comunicazione che annuncia i licenziamenti, ha sottolineato le implicazioni positive dell’intelligenza artificiale. La società è pronta a puntare sull’IA e, per farlo, è necessario “provare cose nuove e correggere ciò che non funziona”. I tagli stanno interessando, in particolare, due reparti: ricerca e sviluppo da una parte, risorse umane e sostenibilità dall’altra.
Anche il CEO di Glassdoor, Christian Sutherland-Wong, rinuncerà al suo ruolo. La piattaforma che consente ai dipendenti di condividere recensioni sulle aziende, inoltre, integrerà le sue attività a Indeed.
I tagli sono stati annunciati in seguito ad una serie di licenziamenti nel 2024 e nel 2023, che hanno lasciato a casa rispettivamente almeno 1.000 e 2.200 lavoratori all’epoca. Al momento, non possiamo dire con certezza quanti dipendenti resteranno nelle due aziende dopo quest’altra tranche di licenziamenti.