Da settembre bonus fino a 6.900€ a chi ha una buona base contributiva, ma ancora non è andato in pensione: ecco cosa sapere.
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro; quello degli over 50. Ed è così che a settembre arriveranno incentivi per chi ha ancora spalle larghe, testa lucida e un estratto conto contributivo che parla chiaro. Fuori, intanto, c’è un mercato che zoppica: giovani che ballano un tango di incertezze, tra contratti a tempo e contributi che evaporano prima ancora di accumularsi.
E poi ci sono loro, gli over 60, con la pensione a un passo ma la voglia (o la necessità) di restare ancora un po’. Ed è qui che entra in gioco il Governo. Quello che queste dinamiche le conosce bene: ha proposto lo sgravio per chi assume over 35 e donne ferme da due anni, ma sa anche che il mondo del lavoro, oggi, tende a preferire chi ha più esperienza.
Paradossale, certo: trovare lavoro dopo i 50 o i 60 anni è un’impresa, ma è ancora più difficile convincere chi è stabile e preparato a lasciare il proprio posto. Da settembre, però, restare al lavoro verrà premiato. Fino a 6.900€, direttamente in busta paga, per tutti i lavoratori che sceglieranno di aderire a questo piano.
Il nuovo incentivo – ribattezzato ‘bonus Giorgetti’ – prevede un aumento netto in busta paga fino a 6.900€ l’anno, destinato ai lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, che maturano i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre 2025, ma decidono volontariamente di rimandare l’uscita dal lavoro. Un premio in denaro per chi sceglie di restare, pur potendo già lasciare.
Il bonus consiste nella restituzione dell’aliquota IVS (9,19%) normalmente versata all’INPS. In pratica, quei contributi non andranno più al fondo pensione, ma finiranno direttamente in busta paga sotto forma di extra mensile netto e completamente esentasse. Nessuna trattenuta fiscale, nessuna sorpresa.
I primi accrediti sono previsti a settembre per i dipendenti privati e a novembre per quelli pubblici, in base alla prima finestra utile di pensionamento. Attenzione però: il bonus non è automatico. Per ottenerlo serve fare domanda all’INPS, che verificherà il diritto all’incentivo e autorizzerà l’esonero contributivo.
Rientrano tra i beneficiari non solo i lavoratori con Quota 103, ma anche quelli che hanno i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, ovvero basata esclusivamente sull’anzianità contributiva. Una misura che guarda al futuro, ma si ispira al passato: simile al vecchio bonus Maroni, con una differenza fondamentale. Questo, a differenza di quello, è finalmente esentasse. E molto più concreto. Critiche o meno, rimane un’opportunità concreta.
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