Cartelle esattoriali e tasse, il nuovo piano del Governo: in arrivo un “doppio taglio”

Quali sono le proposte avanzate dal del Governo per quanto riguarda cartelle esattoriali e tasse. Che cosa ipotizza l’Esecutivo.

Siamo nel pieno della stagione estiva e dal punto di vista fiscale questa è la fase più importante dell’anno per milioni di contribuenti chiamati a presentare la dichiarazione dei redditi. Quindi in un periodo del genere, le preoccupazioni per tasse e tributi è molto sentita dall’opinione pubblica.

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Cartelle esattoriali e tasse, il nuovo piano del Governo: in arrivo un “doppio taglio” – assculturale-arte-scienza.it

A questo tema si connette quello delle cartelle esattoriali, sempre al centro del dibattito politico anche tra le forze che compongono la maggioranza. Le proposte e le idee sembrano non mancare, in considerazione dell’avvio delle discussioni per la legge di bilancio del prossimo anno. A questo si aggiunge però la consapevolezza della scarsità delle risorse disponibili, cui si aggiunge la necessità di recuperare fondi per finanziare l’aumento delle spese militari che dovranno essere pari al 5% del PIL.

Le novità fiscali possibili per il prossimo anno

Le proposte in discussione sono incentrate sul taglio dell’IRPEF per i ceti medi e sull’introduzione di una nuova rottamazione quinquies. Un doppio taglio che fa discutere proprio per la mancanza di risorse cui attingere.

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Le novità fiscali possibili per il prossimo anno – assculturale-arte-scienza.it

La prima ipotesi riguarda il taglio dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) per il ceto medio, con una riduzione dell’aliquota dal 35% al 33%, estendendo la fascia interessata a chi percepisce fino a 60mila euro all’anno. Questo sarebbe uno degli obiettivi prioritari, con un intervento strutturale e non occasionale che inciderebbe sulla pressione fiscale a beneficio di famiglie e imprese.

Altra idea in discussione una nuova edizione delle definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo, cioè una rottamazione quinquies, con una allargamento della platea dei contribuenti interessati rispetto alla rottamazione quater e carichi affidati fino al 2023. Si pensa a un pagamento a rate decennali senza interessi né sanzioni, con un massimo di 8 rate non onorate prima della scadenza, solo capitale e spese.

Ma sono emersi anche dei limiti a questa proposta. L’estensione fino a 120 rate della rottamazione rischia di rendere poco efficiente, soprattutto per gli importi bassi. Queste piccole e piccolissime rate non sarebbero gestibili dall’Agenzia delle Entrate Riscossione. Secondo analisi governative dei circa 1.270 miliardi di tasse non riscosse, circa 570 miliardi sono a carico di persone decedute, nullatetenti o imprese cessate.

Quasi un credito su quattro ha un importo inferiore a 100 euro. In totale questi debiti di piccola entità sono pari al 23% delle cartelle, ma rappresentano solo il 4,6% dell’importo totale di tasse non riscosse. Quindi la questione di come recuperare queste tasse resta aperta, soprattutto per i grandi evasori che pesano di più nell’importo complessivo.

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