Ci sono momenti della giornata in cui il condizionatore consuma di più: per risparmiare è meglio evitare l’accensione in questa precisa ora.
Prima di tutto, sarebbe bene cercare di capire quanto costa in media un’ora di condizionatore. Ovviamente, dipende dal modello e dalla classe energetica. Ma, visto che parliamo di medie, è comunque possibile fare una stima approssimativa, basandoci sui quattro modelli più diffusi. Un climatizzatore inverter classe A+++, con un consumo di circa 0,5 kWh in un’ora, dovrebbe costare intorno ai 15 centesimi. Ma anche di meno.

Con uno split base classe A e un consumo di circa 1 kWh, il costo dovrebbe salire intorno ai 20 centesimi. Nelle case con un multisplit, per esempio a due unità, e con un consumo previsto di circa 1,5 kWh, la spesa potrebbe arrivare a 50 centesimi.
Con i condizionatori portatili, quelli meno efficienti, modello fine anni ’90, per intenderci, o da supermercato, la spesa potrebbe superare i 50 centesimi. C’è anche da sapere che il condizionatore consuma sempre di più nella prima ora di accensione, quando cioè il sistema è chiamato ad abbassare la temperatura. Dopo, nel caso in cui l’ambiente sia ben isolato, il consumo dovrebbe infatti cominciare a stabilizzarsi o, addirittura, a ridursi.
Il risparmio può andare anche dai 10 ai 20 centesimi di euro in un’ora. Ma attenzione: conviene sempre delegare allo strumento. Ovvero preferire allo spegnimento manuale quello tramite programmazione. Bisogna insomma far sì che il condizionatore si spenga gradualmente o abbassi la potenza. In caso contrario, il risparmio potrebbe trasformarsi in dispendio con la successiva accensione.
L’ora per spegnere il condizionatore
Come spesso raccontato, conviene imparare a usare le funzioni notte o eco. Con questi comandi, infatti, è possibile abbattere i costi fino al 30%. Per il resto, il consumo massimo può dipendere, ovviamente, dalle condizioni esterne. L’ora in cui spegnere il condizionatore per non spendere un capitale dovrebbe quindi essere quella più calda della giornata. Vale a dire dalle 14 alle 15.

Nelle ore più calde del giorno, tra le 13 e le 17, ovvero quando la temperatura esterna è più elevata, il condizionatore è costretto a lavorare di più. A meno che la stanza non sia direttamente esposta al solo. O che la casa sia ben isolata. Tutto cambia per chi ha un contratto con tariffa bioraria. In quel caso, il consumatore potrebbe pagare di più anche in base all’orario. Per riconoscere in bolletta l’orario critico bisogna individuare la sigla F1 che contraddistingue le cosiddette ore di punta.
L’ora migliore per cominciare a rinfrescare la casa senza spendere cifre sconvolgenti è alle 9 del mattino. Cioè quando in piena estate fa già abbastanza caldo, ma la temperatura non ha ancora raggiunto il suo picco. E per lo spegnimento? A che ora è bene spegnere il condizionatore quando l’ambiente domestico? La risposta è: quando l’ambiente ha ormai raggiunto una temperatura ottimale e gradevole.
Accenderlo e spegnerlo una continuazione non è una furbata: per rimettersi in moto, consumerebbe di più… Nelle giornate più calde, conviene spegnere il sistema verso le 19, quando il sole comincia a calare e la sera arriva a portare (si spera) il suo clima più mite.