Stanno trovando questo in tutte le fontanelle d’Italia dove ci dissetiamo: è allerta

Nuova indagine sull’acqua del rubinetto delle fontanelle di tutta Italia: è stato trovato questo particolare composto.

Le fontanelle presenti nelle strade di tante città italiane sono una delle caratteristiche del nostro paese e, soprattutto nei mesi più caldi, risultano davvero salvifiche. Quante volte, girando per le strade sotto un sole cocente, ci siamo fermati a bere da una fontanella, ritrovando sollievo e garantendoci, soprattutto, idratazione?

fontana pubblica
Stanno trovando questo in tutte le fontanelle d’Italia dove ci dissetiamo: è allerta – assculturale-arte-scienza.it

Eppure, nelle ultime ore, l’acqua delle fontanelle è finita sotto i riflettori per un particolare composto che è stato trovato al suo interno. A compiere l’indagine è stata Altroconsumo, associazione per la difesa e la tutela del consumatore; dopo i test effettuati sull’acqua minerale in bottiglia, infatti, Altroconsumo ha deciso questa volta di concentrarsi direttamente sull’acqua del rubinetto.

Il risultato di quanto emerso dai nuovi test è stato pubblicato in un recente resoconto dell’operazione svolta, di cui ha parlato anche la testata GreenMe: tutti i dettagli a riguardo, questi sono i dati e la situazione è piuttosto chiara.

L’indagine di Altroconsumo sull’acqua del rubinetto delle fontanelle: ecco cosa è stato trovato

Dopo aver trovato del TFA, un composto della famiglia dei PFAS , in numerose bottiglie di acque minerali in una precedente indagine, Altroconsumo ha potuto constatare dei risultati purtroppo non rassicuranti prendendo questa volta in esame campioni prelevati da 15 fontanelle pubbliche, dislocate in diverse località italiane.

test acqua
L’indagine di Altroconsumo sull’acqua del rubinetto delle fontanelle: ecco cosa è stato trovato – assculturale-arte-scienza.it

Stando ai test, il TFA è stato rilevato in tutti i campioni analizzati; in ben quattro casi, purtroppo, le concentrazioni rilevate superano inoltre la soglia prevista dalla normativa vigente per i PFAS e in quattro casi le concentrazioni superano la soglia prevista per i PFAS totali dalla normativa vigente (ovvero 500 nanogrammi/litro).

La nuova indagine è stata effettuata per fornire ulteriori risposte agli interrogativi emersi tra fine marzo e inizio aprile 2025, quando è stato appunto riscontrato del TFA in diverse acque minerali in commercio. Gli esperti di Altroconsumo si sono quindi chiesto se la contaminazione derivasse direttamente dall’acqua degli stabilimenti di imbottigliamento, oltre a cinque grandi città (Torino, Milano, Firenze e Sondrio).

L’indagine ha messo in mostra come, confrontando anche i dati dei precedenti test, in 8 casi su 10, l’acqua in bottiglia presentava livelli di TFA leggermente superiori rispetto all’acqua del rubinetto prelevata negli stessi comuni; resta quindi ancora dubbia l’origine della contaminazione, non riuscendo a stabilire con certezza il momento dell’infiltrazione. Sicuramente, questa nuova indagine dà comunque nuovi dati da studiare, per cercare di monitorare con attenzione l’evolversi della situazione.

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