Sui pomodori che finiscono sulle nostre tavole sono stati rinvenuti dei pesticidi ma non solo: ecco che cos’altro c’è e la notizia risulta essere davvero allarmante per tutti i consumatori.
Negli ultimi trent’anni si sta prestando una grandissima attenzione al tema che gravita attorno all’alimentazione in maniera del tutto fisiologica. Rispetto al passato, infatti, si ha una consapevolezza di quello che fa realmente male alla nostra salute ed alla nostra vita. A partire dalla qualità dei prodotti che mettiamo a tavola fino ad arrivare ai quantitativi che andiamo ad ingerire. Sono tutti elementi che concorrono, in un certo qual modo, al nostro benessere. In tal senso, uno dei grandi spauracchi per quanto riguarda frutta e verdura nei nostri tempi sono senza ombra di dubbio i pesticidi.
Come è noto, infatti, tutta la catena alimentare, per l’enorme e smisurata richiesta che c’è, è in costante affanno e non si può permettere dei passaggi a vuoto. Per questo vengono spesso utilizzati dei prodotti che tengono lontani i rischi di vedere il raccolto andare a male, ma che allo stesso tempo hanno effetti negativi sulla nostra vita. Da una recente indagine, è emerso che però i pesticidi non sono l’unico problema. Ecco, in tal senso, che cosa hanno rinvenuto sui pomodori che siamo soliti mangiare. Auguriamo a tutti una buona lettura.
I pesticidi sono dei prodotti che, in grandi quantità, possono arrecare dei danni significativi alla nostra salute. Per questo è necessario che gli agricoltori rispettino determinati parametri e non superino le soglie fissate dalla legge. In una inchiesta condotta da “Il Salvagente“, è emerso che oltre ai pesticidi sono stati rinvenuti sui pomodori dei metalli pesanti. Certo, in quasi tutti i casi venivano risparmiati i paletti imposti dalla legge, ma questo discorso non si applica propriamente a tutti i pomodori analizzati.
Secondo l’indagine condotta da questa realtà leader nel settore delle indagini, un campione raggiungeva addirittura quota 16 residui di trattamenti fitosanitari ( 12 fungicidi e 4 insetticidi), era il Pachino Igp, a marchio Agroyal. Si tratta di sostanze chimiche e non è certo un caso che in questa valutazione di 12 pomodori differenti quello in questione risulti essere il fanalino di coda.
E’ una notizia che lascia tutti di stucco e che impone delle riflessioni maggiormente approfondite da parte di tutti noi, che dobbiamo alzare la soglia di attenzione nel momento in cui scegliamo i prodotti da mangiare e da portare in casa.
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