Si chiama Assegno Unico Universale, ma non arriva a tutte le famiglie. Chi subisce il blocco e come reagire.
Il sistema del pagamento dell’assegno unico segue una logica annuale. Ogni dodici mesi, dunque, i percettori dell’aiuto devono aggiornare l’ISEE, il riferimento che serve a calcolare l’importo spettante per l’intero anno di riferimento. Se l’ISEE aggiornato arriva in ritardo, non si può più ricalcolare a ritroso. E cominciano i problemi.

Un paradosso. La misura semplice e universale dedicata alle famiglie con figli a carico continua a essere un aiuto complicato e frammentario. Basta un piccolo errore, una dimenticanza o un problemino burocratico per essere tagliati fuori dai pagamenti.
Dunque, anche a luglio molte famiglie italiane potrebbero non vedersi accreditare i soldi dell’assegno unico. E tutto per colpa di una dimenticanza. O per via dei problemi tecnici o burocratici. A rischiare il blocco del pagamento dell’aiuto sono coloro che non hanno aggiornato l’ISEE entro il 30 giugno 2025.
Le famiglie che rischiano di perdere gli arretrati dell’assegno unico
Il principio è chiaro: senza ISEE aggiornato, niente soldi. L’INPS, l’istituzione che si preoccupa dei pagamenti, è chiamata ad applicare la norma con rigore. Per questo le famiglie che non hanno presentato per tempo la DSU (la Dichiarazione Sostitutiva Unica utile ad aggiornare l’ISEE) riceveranno solo l’importo minimo dell’assegno unico. E non solo.
Il minimo previsto dalla legge è di 57 euro e spiccioli. Ed è questo dunque il pagamento che potranno ottenere coloro che non hanno presentato in tempi utili la nuova DSU. Ma c’è anche un altro problema. Le famiglie che non hanno aggiornato l’ISEE perdono anche il diritto agli arretrati dell’assegno unico.

C’è una soluzione? In teoria, c’è… Le famiglie possono correre ai ripari, rivolgendosi ai CAF, per farsi aiutare a compilare, trasmettere e interpretare l’ISEE aggiornato per poter ottenere regolarmente il dovuto. L’unica possibilità per non essere esclusi dall’aiuto che dovrebbe spettare di diritto è darsi una mossa, per poi così rientrare nel sistema. E sperare che l’assegno torni a essere pieno da agosto in poi.
Per luglio bisognerà accontentarsi per forza del minimo. Per gli arretrati di marzo, aprile, maggio e giugno, invece? Qui c’è una brutta notizia. In caso di ISEE non aggiornato, gli arretrati sono persi per sempre.
Gli accrediti degli importi mensili sono previsti per il 20 luglio 2025, ma solo per coloro che già percepiscono l’assegno unico e le famiglie che non hanno apportato modifiche alla loro situazione economica. Coloro che hanno aggiornato l’ISEE entro il 30 giugno dovrebbero aspettare qualche giorno in più. Le variazioni nei dati reddituali o patrimoniali possono infatti influire sui tempi di elaborazione.