Non ci sono purtroppo buone notizie per gli affittuari, si registra una forte impennata dei prezzi a livello generale, anche se in alcune città la situazione sarà peggiore.
Sono tanti gli italiani che sognano di avere una casa di proprietà, ritenendola il bene più duraturo e importante che ognuno di noi possa avere, ma non sempre è possibile realizzare questo desiderio. Non tutti hanno infatti le condizioni che sono richieste da tutte le banche per ottenere un mutuo, per questo si ritrovano costretti a essere degli affittuari anche a lungo, con l’unica speranza che la situazione possa cambiare.
Non si tratta certamente di una condizione che piace a molti, essendoci la convinzione di spendere ogni mese una determinata cifra ma senza mai essere possessori di quell’immobile, ma c’è la consapevolezza di non poter fare altrimenti. Si può comunque cercare di guardarsi attorno finché è possibile in cerca di una realtà che corrisponda alle proprie esigenze a livello generale, ma che sia soddisfacente anche a livello economico. Purtroppo, però, il quadro generale a breve e medio termine sembra essere destinato a peggiorare.
Quando ci si ritrova a essere affittuari sono tanti gli aspetti da considerare, certamente è determinante scegliere bene la casa in cui si andrà a vivere, ma anche il costo del canone non può passare in secondo piano. Anzi, a volte è proprio sulla base di quest’ultimo che si decide cosa fare. Chi è però in cerca di una nuova realtà potrebbe andare incontro a un problema da non sottovalutare, che potrebbe complicare non poco i suoi piani a causa degli aumenti che si stanno registrando in maniera generale un po’ ovunque.
Emblematico è quello che è accaduto nel secondo trimestre di quest’anno, con un incremento, secondo quanto registrato da Idealista, del 4,6%, portando il prezzo medio nazionale a 14,9 euro al metro quadro. Se analizziamo la variazione su base annua si arriva a un rialzo del 5,5%, situazione che appare però legata anche ai cambiamenti che sta avendo il mercato. “Le locazioni transitorie costituiscono ormai circa il 25% dell’offerta complessiva, riducendo la disponibilità dei contratti tradizionali (4+4), per questo la stagionalità influisce inevitabilmente sui prezzi” – sono le parole di Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista.
Come è facile immaginare, ci sono realtà dove il quadro sembra essere più accentuato. Le modifiche verso l’alto hanno riguardato soprattutto realtà quasi insospettabili, quali Macerata (9,6%), Catanzaro (8,3%), Agrigento (8,6%), Udine (7,9%), Frosinone (7,5%) e Salerno (7,2%). A sorpresa, invece, il trend è quasi all’opposto nelle città più celebri: Palermo segna un 5,9%, Firenze 3,9% e Milano cresce appena dello 0,3%. Ci sono dei capoluoghi che hanno addirittura registrato un calo, Roma dello 0,8%, Torino dell’1,4% e Napoli dell’1,5%.
La tendenza sembra essere meno stabile soprattutto per le città ritenute turistiche, qui gli affittuari si trovano alle prese con prezzi spesso stratosferici proprio per il ricambio che può esserci legato al periodo dell’anno. Più stabilità si registra invece nelle aree urbane, mentre ci sono variazioni maggiori in alcuni mercati provinciali di dimensioni più contenute quali Gorizia (46,3%), Vibo Valentia (40,4%), Ravenna (29,9%), Crotone (27,1%) e Grosseto (21,6%). A livello regionale gli aumenti sono un po’ ovunque, a eccezione del Friuli-Venezia Giulia (-3,5%) e dell’Emilia-Romagna (-1,7%).
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