Importanti novità nel 2026 per quanto riguarda il bollo auto: dovranno pagarlo anche alcuni veicoli esentati.
Il bollo auto cambia, ma rimane nel 2025 una delle tasse più scomode per gli italiani. Adesso ci sono alcune novità che potrebbero stravolgere completamente le modalità e gli importi che da anni accompagnano questa misura. Il punto focale di questo cambiamento sta nella fonte, ossia in chi tiene in mano tutto il processo decisionale.

Se dapprima il bollo auto era in mano allo Stato, con la mera gestione affidata alle Regioni, adesso l’intera responsabilità cadrà su queste ultime. Una modifica irrilevante – penserà l’automobilista medio – eppure tale cambiamento avrà inevitabilmente un impatto sulla sorte della tassa, colpendo ipoteticamente modalità, importi e sicuramente alcuni casi che finora il bollo non riguardava nemmeno.
Oltre al cambio della modalità di pagamento (che riguarderà tutti), lo “Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale” comprende alcune modifiche già approvate, che entreranno in vigore a partire dal 2026. Vediamo dunque quali sono i cambiamenti sostanziali e i possibili scenari a cui si andrà incontro a partire dal prossimo anno.
Bollo auto 2026: cosa cambia davvero
Dal 2026 il bollo auto vivrà una piccola rivoluzione, perché le Regioni diventeranno le vere protagoniste nella gestione di questa tassa. Con il nuovo decreto legislativo sul federalismo fiscale, infatti, la competenza passa interamente agli enti regionali, che potranno stabilire in autonomia importi, scadenze ed eventuali agevolazioni. In concreto, ogni automobilista dovrà fare riferimento esclusivamente alle regole fissate nella propria Regione di residenza, sia per le scadenze sia per eventuali riduzioni.

Un’altra novità importante riguarda la modalità di pagamento, che non potrà più essere rateizzata ma andrà saldata in un’unica soluzione annuale. Inoltre cambiano anche le scadenze per i veicoli nuovi: chi immatricola un’auto dal 2026 in poi dovrà pagare la tassa ogni anno alla data di prima immatricolazione. Per i veicoli già in circolazione entro il 31 dicembre 2025 resteranno valide le scadenze attuali, salvo modifiche future delle Regioni.
Spicca poi un aspetto che molti sottovalutano: dal prossimo anno il bollo dovrà essere versato anche se il veicolo è sottoposto a fermo amministrativo, sia esso di tipo fiscale o giudiziario. Un cambiamento netto rispetto al passato, quando il pagamento era sospeso.
Infine, capitolo auto elettriche: oggi godono quasi ovunque di esenzioni o riduzioni significative, ma dal 2026 saranno le Regioni a decidere se mantenerle o meno. In teoria potrebbero persino far pagare l’intero bollo anche alle vetture a zero emissioni, una scelta che rientrerebbe nella loro piena autonomia. Questo ultimo punto non è detto, ma una cosa è certa: ora che le Regioni avranno il pieno potere, le differenze da una all’altra potrebbero diventare davvero marcate, e a tratti inaspettate.