Il campione della divulgazione scientifica sui social, il prof Vincenzo Schettini, ci spiega come aprire i barattoli più duri.
Basta sfruttare qualche trucchetto legato alla fisica… Tra le sfide più complicate da affrontare nella vita di tutti i giorni c’è quella del barattolo che non vuole saperne di aprirsi. Anche i più forzuti, a un certo punto, si arrendono. Il problema non va infatti affrontato con la forza bruta, ma con l’intelligenza. La forza che bisogna adoperare è quella fisica, il che non implica un carico di lavoro eccessivamente alto. Il professore Vincenzo Schettini, in uno dei suoi video social promossi dal canale La fisica che ci piace, cerca di illustrare con parole semplici il problema e di fornirci delle soluzioni.
Quando i barattoli vengono sigillati a livello industriale, si crea sempre un vuoto parziale tra il coperchio e il contenuto. E di conseguenza succede che la pressione atmosferica preme con forza sul tappo. Si arriva a medie davvero alte. A tale limite, già di per sé abbastanza tenace, si aggiunge il problema relativo alla dilatazione e alla contrazione termica. Il metallo del tappo e il vetro del barattolo reagiscono diversamente alla temperatura… nel momento in cui il barattolo si raffredda dopo la sterilizzazione, il tappo si stringe ancora di più. Ed ecco spiegato perché i barattoli freddi sono ancora più difficili da aprire.
C’è anche il problema dell’attrito. Quando si agisce con le mani bagnate o umide, se il tappo è liscio, manca l’attrito necessario per far presa e girarlo. E quindi? Come bisogna affrontare il problema. Il prof Schettini ha voluto spiegare le tre mosse da seguire per aprire pure i barattoli ostinati, sfruttando la fisica.
Il prof parte concentrandosi sul problema legato alla fisica dell’attrito. E suggerisce di usare un guanto di gomma o di avvolgere il tappo con pellicola trasparente. Così facendo si aumenta l’attrito tra la mano e il coperchio e si migliora dunque la presa. Con le mani asciutte, la presa sarà più efficace e sarà più facile imprimere la giusta forza sul coperchio.
Il secondo consiglio ha a che fare con la fisica della dilatazione termica. Schettini suggerisce di provare a scaldare il tappo con acqua calda (o anche con una fiamma, anche se in questo caso bisogna farlo con molta attenzione). Il risultato? Il metallo si dilata naturalmente più del vetro, facilitando l’apertura. Si tratte di quel principio per cui i coperchi si allentano dopo il lavaggio in lavastoviglie.
Infine, bisogna provare a sfruttare anche la fisica delle leve. Si tratta di inserire una posata (abbastanza sottile) sotto il bordo del tappo e far leva. L’obiettivo è quello di far entra aria. Se ciò accade, si “rompe” il sottovuoto e il barattolo si apre più facilmente. Come ricorda il prof, grazie a questo metodo, si può anche essere ripagati da un gratificante suono di successo: il “pop”! . Schettini spiega anche che su un barattolo medio la pressione atmosferica esercita una forza di circa 800 newton, pari a sollevare una persona di 80 chili. E quindi non è solo una questione di forza, ma di intelligenza e di conoscenza. La fisica applicata può darci una grande mano.
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