In Italia esiste un ponte sospeso per aria di oltre 500 metri e un record di tutto rispetto che lo incorona come il più lungo del mondo.
Può capitare di svegliarsi un giorno e, presi dalla frustrazione della routine quotidiana, decidere di fare qualcosa fuori dagli schemi. Non stiamo parlando di prendere il caffè macchiato anziché ristretto, ma di prenotare la possibilità di fare 1.160 passi. Sospesi nel vuoto.
Succede nel Sud Italia, dove ad aspettare milioni di turisti ogni anno c’è la bellezza paesaggistica tutta italiana e, sopra di essa, un ponte tibetano che si è guadagnato il titolo di più lungo del mondo. Certo, il coraggio non deve mancare (stare un’ora a 80 metri d’altezza non è un’esperienza per tutti), ma per i più veterani questa è l’occasione giusta per provare l’ebbrezza di salire su uno storico ponte tibetano, con la tranquillità che sia sicuro, accessibile e costantemente controllato. Vediamo più da vicino questa meraviglia: come raggiungerla, e quali sono le condizioni (e le sicurezze) per salirvi.
Siamo nel cuore della Basilicata, tra i monti ancora selvaggi e una natura che si racconta da sola. È qui, tra il Parco Nazionale del Pollino e quello dell’Appennino Lucano-Val d’Agri Lagonegrese, che si estende un ponte sospeso lungo 586 metri, il più lungo del mondo a campata unica. Si chiama Ponte tra i due Parchi e quello che c’è nel mezzo ha il sapore di un’esperienza senza confini.
Ci sono 1.160 gradini in grigliato di acciaio zincato, tiranti laterali, oltre 5.500 metri di cavi d’acciaio e una vista a 80 metri d’altezza. Per fortuna, non serve essere alpinisti o temerari: è accessibile a tutti (bambini compresi), purché si superino i 120 cm di altezza e si sia in buone condizioni fisiche. Niente limiti d’età, solo rispetto delle regole, di chi lo oltrepassa insieme a noi, e voglia di mettersi in gioco.
L’ingresso avviene tramite tornello automatico. Si accede solo con biglietto (meglio online), si indossa l’imbragatura e, non meno importante, si ricevono le istruzioni. E poi si parte. Si cammina sospesi per circa un’ora, sempre ancorati, sempre in sicurezza. Il punto di partenza è Castelsaraceno, piccolo borgo tra Potenza e Matera. Un luogo che sorprende per silenzio e autenticità, e che da alcuni anni a questa parte ha una nuova voce; quella dei passi che sfidano l’altezza, uno dopo l’altro, su un ponte che sembra galleggiare nel cielo.
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