Stitichezza da viaggio? La colpa è del cervello: ecco i 5 trucchi mentali per sentirti di nuovo a casa

Stitichezza da viaggio? Parte tutto dalla testa, ed è per questo che ancor prima dell’alimentazione bisogna lavorare sulla psiche: i 5 consigli preziosissimi.

Cambia il luogo, cambia la routine, siamo apparentemente felici e sereni ma il nostro intestino non sembra pensarla allo stesso modo. Nel momento in cui ci posiamo su quella tavoletta che, sostanzialmente, non è nostra, sembra che ogni stimolo di andare in bagno scompaia improvvisamente, lasciando solo un senso di spossatezza.

E non è una cosa molto rara: secondo diversi studi pubblicati su The Atlantic e Blue Cross, circa il 40% delle persone sperimenta la stitichezza durante il viaggio. E qui potremmo pensare (come i buoni nutrizionisti narrano): basta curare l’alimentazione. Ni, perché se da una parte è vero che gli sbalzi alimentari possono bloccare il nostro intestino, dall’altra va detto che lo stesso non accade nel bagno di casa dopo una settimana a pizza e piadine.

Quindi sì, lo spettro è decisamente più ampio. Anche se questo non deve assolutamente sminuire il fatto che bere 2 litri d’acqua, mangiare verdure e fare movimento sono abitudini preziosissime per il nostro intestino. Detto ciò, come mettere in pace corpo e mente durante una vacanza?

Come combattere la stitichezza durante una vacanza? I 5 trucchi che funzionano davvero

Il problema, come già spiegato, non si risolve solo con fibre e acqua. Quando l’intestino si blocca in viaggio, è spesso perché la testa non gli dà il via libera. Vediamo dunque cinque strategie semplici ma potentissime per ingannare la mente e sbloccare il corpo, senza ricorrere a lassativi o drammi da valigia.

1. Creare un’illusione di casa: la mente vuole sentirsi al sicuro, ma non gli basta un bagno pulito. Portare con sé una candela, una maglietta piegata, persino la playlist del solito momento relax, può ricreare quell’ancoraggio mentale che fa sentire l’intestino ‘a casa’.
2. Respira: lo facciamo tutti, ma male. Il respiro profondo stimola il nervo vago e gli comunica che siamo rilassati. La tecnica 4-7-8 (inspira 4 secondi, trattieni 7, espira 8) fatta per tre minuti mentre si è seduti può riattivare la peristalsi e sbloccare lo stallo.
3. Chiudi gli occhi, immagina casa: letteralmente. È stato dimostrato che visualizzare in modo dettagliato il bagno di casa, i suoni, la luce, aiuta il cervello a ricostruire l’ambiente familiare e togliere quell’ansia silenziosa che lo trattiene.
4. Crea una routine finta, ma efficace: anche senza stimolo, sedersi alla stessa ora ogni giorno aiuta il corpo a costruire un automatismo. Sì, è un condizionamento pavloviano, ma funziona.
5. Lascia andare anche il controllo: più cerchiamo di sforzare, più il corpo si blocca. Tecniche tipo il body scan (dalla mindfulness) aiutano a lasciar fluire l’ansia, e non solo quella.

Morale? L’intestino ha le sue regole. E le detta lui, non la nostra voglia di viaggiare o di liberarci in qualunque bagno decidiamo di utilizzare.