Non ricordare la scadenza può creare grossi grattacapi. La data da segnare in rosso sul calendario per l’Assegno unico e universale.
La principale prestazione pubblica a favore della genitorialità e della natalità nel nostro Paese è senza dubbio l’Assegno unico e universale (AUU). Si tratta di una misura erogata dall’INPS su richiesta degli interessati alle famiglie con prole fino a 21 anni di età (in determinate condizioni).

Una misura attesa quindi da milioni di famiglie in Italia che contribuisce in maniera molto importante al bilancio domestico. Gli elementi che fissano l’ammontare della somma ricevuta sono diversi dalla condizioni economica del nuclei familiare all’età e al numero dei figli. Sono poi importanti delle condizioni particolari come la presenta di disabilità o la condizioni lavorativa dei genitori che determinano delle maggiorazioni.
Assegno unico e universale, una aspetto da non dimenticare
La condizione economica della famiglia è attestata dall’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente). A ISEE più basso corrisponde un contributo economico più elevato. Fornendo all’INPS le informazioni aggiornate e nei tempi indicati dalla norma si possono ottenere quindi somme adeguate ed eventuali maggiorazioni sull’importo.

Ma occorre ricordare alcuni aspetti. Intanto l’ISEE deve essere aggiornato e in corso di validità all’anno di riferimento (per il 2025, quindi serve l’Indicatore 2025). Poi c’è da sapere che l’annualità dell’Assegno unico prende il via il 1° marzo di ogni annoi. Dunque la data per la consegna del nuovo ISEE va fatta entro il 28 febbraio. Così si ricevono le somme spettanti nei tempi regolari. Tuttavia c’è tempo fino al 30 giugno per consegnare all’INPS la documentazione aggiornata.
In questo modo non si perde il diritto di ricevere le somme correlate alla propria condizione anagrafica ed economica, sotto forma di arretrati. In caso contrario l’Istituto di previdenza sociale accredita solo la cifra minima per ogni figlio prevista dalla normativa, senza alcuna maggiorazione. Non presentando l’ISEE nei tempi giusti o non presentarlo affatto comporta la perdita di somme di denaro significative.
Per aggiornare l’ISEE e ottenere in questo modo gli arretrati dell’AUU, si deve presentare una nuova Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) attraverso il sito dell’INPS, oppure si può ricorrere all’ausilio di CAF (Centro assistenza fiscale) o di patronati abilitati. Per accedere al sito dell’INPS si devono usare le credenziali SPID (Sistema pubblico di identità digitale) oppure la CIE (Carta di identità elettronica).
Nel proprio profilo si apre la sezione Acquisisci dichiarazione. Qui si trova la DSU precompilata e aggiornata secondo i dati in possesso dell’INPS. Se non ci sono variazioni patrimoniali, questo passaggio è sufficiente per risolvere il problema.