Pagare i propri acquisti utilizzando solo la carta di credito è sicuramente una comodità, ma perché c’è chi evita accuratamente di utilizzare i contanti? Si tratta solo di praticità oppure c’è un significato psicologico più profondo?
Fino all’inizio del 2020 pensare di poter pagare sempre con una carta di credito (o debito) o con lo smartphone sembrava utopico, quasi assurdo. Questo perché non c’era l’abitudine all’utilizzo di questi strumenti per i pagamenti di poco conto – si utilizzava la carta solo per pagamenti ingenti o per necessità – e perché i commercianti scoraggiavano l’utenza ad una simile pratica.
In molti fingevano di non avere in funzione il POS, altri esplicitamente rispondevano che non accettavano pagamenti con carta – a causa dei costi di commissione – semplicemente perché la legge permetteva loro di farlo. L’arrivo del Covid e la necessità di evitare il più possibile i contatti tra venditore e acquirenti ha spinto da un lato l’utenza a preferire l’utilizzo di un metodo che non comportasse lo scambio diretto, dall’altro il governo ad obbligare gli esercenti ad accettare i pagamenti con carta.
Complice dunque l’insegnamento della pandemia ed il derivante timore di contagio, ma anche la spinta politica verso un sistema di pagamento che sia più sicuro e tracciabile – in questo modo tutti i pagamenti sono verificabili e permettono di trovare più rapidamente eventuali pagamenti non leciti o frodi contributive – tutti quanti si sono abituati a pagare con carta.
Un altro elemento che spinge socialmente verso questa direzione è la canalizzazione degli stipendi. L’obbligo di rendere tracciabili i pagamenti ai dipendenti, infatti, fa sì che quasi tutti abbiano lo stipendio caricato sul conto e dunque abbiano già disponibile sulla carta.
Come spesso capita per i comportamenti sociali, anche in questo caso non c’è una sola spiegazione al fatto che una persona decida sempre di pagare con carta e rifiuti di farlo con i contanti. La prima motivazione, quella più ovvia, è la praticità: utilizzare la carta rende la vita più snella e semplice, senza doversi preoccupare del fatto che una spesa sia superiore all’ammontare del contante a disposizione e obblighi a prelevare.
La seconda ragione può essere legata alla voglia di ordine e controllo. Alcune persone sono molto analitiche e pianificano ogni spesa al dettaglio, pagare con carta sempre permette di tenere traccia di tutte le uscite. La terza è contraria a quella appena esposta, la desensibilizzazione nei confronti del denaro: pagare con carta non permette di valutare istantaneamente quando del nostro budget è rimasto, il che solitamente porta a spendere di più senza porsi il problema.
La quarta motivazione riguarda l’approccio verso il futuro ed è la fiducia nei confronti della tecnologia: indica una persona che è aperta al cambiamento ed in grado di adattarsi rapidamente. Infine c’è la ragione ereditata dalla pandemia, il maggiore controllo delle interazioni sociali e la voglia di evitare contatti per non rischiare il contagio.
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