Un’abitudine con risvolti negativi da non sottovalutare: bere acqua dalle bottiglie di plastica. Vediamo di che cosa si tratta.
Tra i grandi consumatori di acque minerale in bottiglia ci sono senza dubbio gli italiani. Le medie di consumo nel nostro Paese sono elevate che siano oligominerali (con pochi sali minerali disciolti) o ricche di sali minerali, gassate o naturali. Esiste la convinzione che le acque in bottiglia siano più salubri di quelle del rubinetto?

Ma è veramente così? In effetti non mancano alcuni episodi di inquinamento delle acque potabili dei rubinetti in alcune aree per metalli pesanti o per i famigerati PFAS (sostanze poli- per- fluoroalcaliniche) ancora non del tutto regolamentati in Italia. Molti pensano che la soluzione sia acquistare e consumare acqua in bottiglia, ma è veramente così?
Acqua in bottiglia di plastica, che cosa contiene
Diversi studi internazionali hanno dimostrato che anche l’acqua in bottiglia non è del tutto sicura, anzi. Un pericoloso molto importante è costituito dalla presenza di microplastiche in molti prodotti in commercio. Le conferme arrivano dalle analisi di numerosi campioni effettuati, con percentuali positive che toccano il 90 per cento dei casi.

Il problema non è soltanto italiano, anche in paesi come gi Stati Uniti ricerche e studi confermano la presenza di microplastiche nelle acque in bottiglia. La concentrazione delle microplastiche nelle bottiglie può essere molto elevata. Tra gli elementi più comuni rintracciati citiamo il polipropilene (PP), il polietilene tereftalato (PET), il nylon, polistirene, e polietilene.
Queste sostanze derivano dai materiali con cui sono realizzati i tappi o le bottiglie stesse. Oppure da contaminazioni durante i processi industriali di imbottigliamento, imballaggio, trasporto. Le microplastiche sono rilasciate anche se le bottiglie sono esposte troppo a lungo al sole o se conservate per lunghi periodi. La semplice apertura dei tappi può generare la contaminazione.
Altre situazioni pericolose in questo senso si hanno con le abrasioni dei macchinari di produzione o il trasporto per vibrazioni, attriti e variazioni di temperatura. Le microplastiche sono state associate a diversi potenziali problemi di salute, tra cui malattie cardiovascolari, problemi respiratori, infiammazioni, e disturbi del sistema immunitario. Inoltre, le microplastiche possono rilasciare sostanze tossiche, contribuendo a infiammazioni e potenzialmente a malattie neurodegenerative e tumori.
Le acque potabili non sono prive di microplastiche, ma generalmente ne contiengono una quantità inferiore. In più sono trattate e filtrate prima di arrivare nelle case. Da un punto di vista chimico risultano più sicure di quelle in bottiglia, almeno in Europa e in Italia in particolare.