Denunciato Shein, la scoperta: cosa fanno di nascosto verso tutti i clienti

Shein, la famosa azienda di moda low cost, è stata oggetto di una denuncia per una pratica poco corretta nascosta ai clienti, ecco di cosa si tratta.

Avere un guardaroba ricco, che possa permettere di spaziare tra le varie occasioni piace un po’ a tutti e a ogni età, uomini e donne compresi, inutile negarlo. A volte questo desiderio si scontra però con la realtà, ovvero la necessità di far fronte a diverse altre spese che risultano inevitabilmente più urgenti. Fortunatamente una scappatoia a tutto questo c’è e viene praticata da molti grazie a Shein, marchio di moda low cost che consente di procedere con l’acquisto direttamente online e di avere tutto nell’arco in genere di un paio di giorni.

Shein
Il marcio Shein denunciato per pratiche scorrette – (Facebook @shein) Assculturale-arte-scienza.it

Spesso i prodotti che sono in vendita sul sito di e-commerce sono davvero graziosi, in alcuni casi si ispirano a brand più importanti e costosi, per questo si può dare l’idea che siano originali mentre hanno un prezzo decisamente più abbordabile. Ora, però, l’azienda si ritrova a far fronte a un problema inaspettato, che potrebbe minare la credibilità che si è guadagnata negli anni con la clientela.

Una batosta inaspettata per Shein

Essere popolari per un’azienda è importante, ma a volte non basta per sentirsi protetti da eventuali imprevisti. Questo è quello che sta accadendo a Shein, vero punto di riferimento per chi ama l’abbigliamento senza spendere cifre eccessive, apprezzato per l’ampia scelta, sia a livello di modelli sia per le taglie.

L’azienda ha infatti subito una denuncia a causa di pratiche scorrette per ottenere un vantaggio economico, ma a discapito dei clienti. Sula base di quanto evidenziato dall’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC), che rappresenta associazioni attive in 32 Paesi, il brand farebbe il possibile per spingere gli utenti ad acquistare con una serie di pratiche scorrette che ad alcuni sfuggirebbero. Molte persone finirebbero così per questo per fare una serie di acquisti in modo compulsivo, incuranti della spesa che vanno a sostenere, accorgendosene poi solo a cose fatte.

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Shein accusata di pratiche scorrette verso i clienti – Assculturale-arte-scienza.it

Diversi gruppi di consumatori stavano già vagliando da tempo la situazione, allertati anche da alcune segnalazioni, per questo hanno scelto di agire preoccupati per le conseguenze di queste pratiche. Non solo si possono verificare problemi economici nella clientela, ma si arriva anche a diffondere su ampia scala capi di fast fashion, che hanno davvero poco di sicuro. Spesso, infatti, i prodotti sono realizzati con poco rispetto delle norme a tutela dei lavoratori.

Non si tratta di una misura improvvisa, ma nata già lo scorso febbraio, quando la Commissione Europea aveva scelto di intervenire invitando Shein a modificare il suo modo di agire, a suo dire poco attento ai bisogni della clientela. Il monito era chiaro, la società doveva porre fine all’utilizzo di modelli oscuri come sconti falsi e vendite sotto pressione o scadenze di acquisto false.

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I messaggi di Shein sarebbero spesso ingannevoli – Assculturale-arte-scienza.it

Purtroppo la situazione non è solo rimasta identica, ma ha portato a identificare un’altra scorrettezza che non poteva passare sotto traccia, relativa allo sfruttamento di dei dark patterns. Il termine si riferisce a una serie di scelte di design digitale che spingono inconsapevolmente i consumatori a compiere azioni che non farebbero spontaneamente. Basti pensare, ad esempio, all’invio di newsletter o a banner online che parlano di promozioni allettanti ma a scadenza, in grado quindi di spingere a fare shopping per non perdere quell’occasione. In realtà, spesso il termine non esiste, ma anzi solo pochi giorni dopo la percentuale di sconto diventa addirittura superiore, trasformandosi così in una beffa per chi ha comprato prima.

Shein ha comunque provato a difendersi, sottolineando di essere disposta a garantire la sua collaborazione alle autorità, riferendo addirittura di avere proposto incontri con loro per trovare una sinergia, ma di avere ricevuto sempre un rifiuto dalla controparte. Difficile capire quale sia la verità, ma sicuramente è fondamentale che l’utente stesso non si lasci troppo abbindolare da qualcosa che forse non è così conveniente.

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