Vi siete mai chiesti cosa accade al cervello quando si legge? Gli scienziati lo hanno scoperto ed è incredibile.
Leggere è un’attività che si deve insegnare ai bambini fin da piccoli perché apporta diversi benefici. Questa è la verità o solo una credenza comune? La risposta è stata data da alcuni scienziati che hanno studiato il cervello e le sue reazioni alla lettura. I risultati sono stupefacenti.

L’indagine è stata svolta da neuroscienziati del Max Planck Institute for Homan Cognitive and Brain Sciences e condotta su 3 mila lettori adulti sani. L’obiettivo della ricerca era quello di indagare sullo sforzo che la mente effettua quando si legge. I risultati sono arrivati grazie alla sintesi di 163 studi di neuroimaging che ha permesso agli scienziati di tracciare una mappa della rete cerebrale della lettura.
Si è così ottenuta la prova di quanto leggere sia importante. Una prima conclusione riguarda la specificità dell’elaborazione e la sua variazione in base al tipo di lettura. Le attività analizzate di lettura coinvolgevano tutte l’emisfero sinistro del cervello ma ad ogni livello è risultato associata una diversa zona.
Ecco cosa accade al cervello quando leggiamo
Quando si leggono lettere viene attivata una porzione ristretta della corteccia occipitale sinistra legata alla percezione visiva. Leggendo parole, invece, viene coinvolta una rete più estesa incluse le regioni parietali e frontali. Le frasi, poi, attivano le aree legate alla sintassi e all’interpretazione del significato (giri temporali medio e superiore) mentre interi testi stimolano il giro precentrale e l’area motoria supplementari che sono responsabili della memoria di lavoro e dell’integrazione di concetti complessi.

Più elaborato è il compito, dunque, maggiore è l’impegno del cervello nelle attività svolte. Man mano che si sale di livello il cervello si riconfigura per adattarsi. Anche lo stile della lettura influenza l’attivazione cerebrale in modo differente. Leggere ad alta voce stimola le regioni uditive e motorie, leggere in silenzio attiva l‘autocontrollo e l’attenzione. Si avrà maggiore sforzo cognitivo, dunque, con un discorso interiore senza suono.
Lo studio ha esaminato le reazioni del cervello davanti a parole vere e pseudo-parole. Ebbene anche in questo caso il nostro cervello discerne il funzionamento dando vita ad un doppio modello di lettura. Le parole reali sono legate alla memoria e alla semantica, quelle inventate alla decodifica fonologica. Coinvolto nella lettura anche il cervelletto destro. Partecipa costantemente alle attività di lettura aiutando nella coordinazione dei movimenti oculari e nel linguaggio.
La parte sinistra, invece, è più coinvolta nella lettura silenziosa per la comprensione e la semantica. In conclusione la ricerca ha appurato come dietro la lettura ci sia un sistema dinamico che si adatta in base al livello cognitivo richiesto dal testo. Un risultato utile per aiutare chi ha difficoltà nella lettura. Chi ama i libri e leggere, infine, deve sapere che ogni volta affronta una vera impresa neurologica.