Perché secondo la psicologia sempre più persone preferiscono la piscina al mare

Avresti mai detto che ci sono dei fattori psicologici che ci spingono ad andare in piscina invece che al mare? Non immagini il motivo.

Quando fuori si suda anche l’anima a partire da metà mattina chi è al lavoro o a casa sogna di farsi un bel tuffo. Ma se una volta l’estate era il periodo perfetto per scappare al mare ogni fine settimana ora sembra che le preferenze degli italiani e non solo siano cambiate. Invece di affollare i litorali le loro auto sono tutte ammassate nel parcheggio delle piscine comunali.

Persone in piscina viste dall'alto, distese su dei gonfiabili
Perché secondo la psicologia sempre più persone preferiscono la piscina al mare (assculturale-arte-scienza.it)

A prima vista viene da pensare che si tratti di una scelta guidata principalmente da un fattore economico. Dopo mesi di inflazione sulle materie prima e non solo per le vacanze non è rimasto molto da spendere a diverse famiglie. E optare per la piscina aiuterebbe prima di tutto a risparmiare il carburante per arrivare fino al mare per chi non ce l’ha dietro l’angolo.

Indagando più a fondo invece pare che la nostra psicologia abbia un ruolo centrale in questa preferenza, molto più del nostro portafoglio. Non sempre quando facciamo delle scelte ci affidiamo alla ragione, a volte abbiamo delle sensazioni che ci spingono in una direzione. Se è capitato anche a te prova a vedere se riesci a riconoscerti nella descrizione che segue.

Perché il mare non ci attira più come prima

Uno dei primi fattori che ci spinge verso la piscina comunale è legato alla pigrizia che ci assale una volta che si avvicinano le ferie tanto attese. Perché attraversare il parcheggio bollente accanto alla spiaggia carichi con le borse e i teli mare quando la piscina è più pratica? In più ci sono bar, spogliatoi e vasca molto ravvicinati, mentre in spiaggia c’è da camminare un po’.

Spiaggia con ombrelloni con una sola persona seduta
Perché il mare non ci attira più come prima (assculturale-arte-scienza.it)

Accanto al desiderio di avere maggiore comfort c’è il bisogno di sentirsi sicuri, specialmente quando si è con i bambini. In piscina si può tenere d’occhio la vasca senza nemmeno alzarsi dallo sdraio, mentre al mare un bimbo può allontanarsi facilmente nella confusione. Dato che è un ambiente chiuso inoltre ci sono dei controlli su chi può accedere o no al piano vasca.

Per finire l’acqua della piscina subisce dei trattamenti igienici come l’aggiunta di cloro o il trattamento con l’ozono. Al mare per quanto si possa scegliere una località dove l’acqua pare cristallina può sempre capitare di imbattersi in rifiuti o schiuma sospetta sulla spiaggia lasciata dalla marea.

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