Brutte notizie per i pensionati: a giugno scattano le trattenute sull’assegno e in molti rischiano di ricevere meno soldi.
Con l’arrivo di giugno sono scattate le trattenute dell’INPS sulle pensioni. In molti vedranno abbassarsi l’importo dell’assegno, per un motivo ben preciso. Il provvedimento, infatti, è stato preso in seguito ad una serie di accertamenti da parte dell’Istituto di previdenza sociale, che a partire da questo mese provvederà a recuperare il denaro spettante.

L’erogazione delle pensioni di giugno ha subito qualche ritardo rispetto alla consuetudine. Solitamente avviene il primo giorno bancabile del mese. L’1 giugno, tuttavia, era domenica. Mentre il 2 si è celebrata la Festa della Repubblica. I pagamenti, di conseguenza, sono partiti martedì 3 per coloro che ricevono la prestazione tramite bonifico bancario.
I pensionati che ritirano l’assegno alle Poste invece si sono dovuti attenere, come sempre, al calendario suddiviso in ordine alfabetico a seconda del cognome. Oltre al leggero ritardo nell’erogazione delle prestazioni, molti beneficiari da questo mese in poi dovranno fare i conti con la decurtazione annunciata dall’INPS.
Pensioni più basse a partire da giugno: chi sarà interessato e perché
A partire da giugno, e per i prossimi mesi, diverse pensioni verranno interessate da un taglio fino a 50 euro. Entrando nel dettaglio, ad essere coinvolti saranno i beneficiari che nel 2022 hanno ricevuto i bonus una tantum (da 150 e 200 euro) destinati a chi aveva un reddito al di sotto dei 20 mila e 35 mila euro, senza però avere effettivamente diritto agli incentivi.

L’INPS è giunto a tale conclusione in seguito agli accertamenti terminati lo scorso dicembre, controllando le dichiarazioni dei redditi 2021 presentate dai contribuenti all’Agenzia delle Entrate per l’ottenimento dei bonus. Coloro che hanno usufruito indebitamente degli aiuti economici erogati dal Governo Draghi dovrebbero essere già stati contattati dall’ente tramite un’apposita comunicazione.
Le trattenute sulle pensioni iniziate questo mese hanno, quindi, l’obiettivo di riottenere le somme dovute. Il recupero avviene sull’assegno mensile, con rate da 50 euro fino all’estinzione del debito dei pensionati che hanno dimostrato di avere un reddito superiore alle soglie previste per beneficiare dei bonus sopracitati.
L’importo totale può andare dai 200 ai 350 euro e, per tale ragione, si prevede che la procedura di recupero dell’INPS prosegua per più mesi. Secondo le fonti, potrebbe concludersi solamente a dicembre. Qualora non fosse possibile provvedere alla restituzione del denaro attraverso le trattenute sulla pensione, l’Istituto di previdenza sociale invierà agli interessati un avviso di pagamento PagoPa.