Succede spesso che una mosca si posi sul nostro cibo, ma in pochi sanno cosa accade in quei pochi secondi di permanenza.
Ci risiamo. Anche quest’anno il caldo si fa sentire e, con lui, tornano a farci compagnia nelle case, nei giardini e durante le gite all’aperto le immancabili mosche. In genere compaiono in primavera, quando le temperature superano i 15 °C, e raggiungono il picco tra fine primavera ed estate.

Giugno, luglio e agosto sono i mesi peggiori, complice il caldo che accelera il loro ciclo riproduttivo. Ed è proprio in questo periodo che questi piccoli ospiti si posano ovunque, soprattutto sul cibo. Non è un caso che, per molti – ristoratori in primis – la loro presenza sia vista come una vera minaccia.
Tutti le cacciano, nessuno le vuole. Soprattutto sopra il proprio panino. Ma ci siamo mai chiesti perché ci fanno tanta repulsione, ben più di un comune moscerino? La risposta sta tutta in ciò che fanno quando si posano sul nostro cibo. E il meccanismo, credeteci, non è affatto piacevole.
Cosa accade quando una mosca si appoggia sul nostro cibo
Il problema non è tanto che una mosca si posi sul nostro cibo per un paio di secondi. Il problema è cosa fa in quei pochi secondi. Per nutrirsi, infatti, non può masticare: deve prima liquefare ciò che trova. Come? Rigurgitando sui cibi i suoi succhi gastrici. Una sorta di piccolo ‘vomitino’ che serve a sciogliere gli alimenti e renderli aspirabili. Già con un semplice contatto, quindi, può contaminare il nostro piatto.

E non dimentichiamoci un dettaglio essenziale: le mosche non scelgono certo i luoghi più puliti per i loro spuntini. Si posano spesso su escrementi, carcasse, liquami, bidoni della spazzatura. E proprio lì raccolgono batteri e agenti patogeni, che poi trasportano ovunque.
Quando arrivano sul nostro panino o sull’insalata, ecco che insieme ai succhi gastrici possono depositare batteri come salmonella, E. coli, vibrioni del colera, virus della febbre tifoide e una miriade di altri microbi potenzialmente pericolosi.
Vale quindi sempre la pena chiedersi: il cibo è ancora sicuro? Se la mosca si è posata per un attimo, il rischio rimane basso. Ma se ha camminato a lungo sul piatto, o se il cibo è rimasto esposto per parecchio tempo a temperatura ambiente dopo quel contatto, meglio non rischiare e buttarlo.
Il modo migliore per difendersi? Tenere il cibo sempre coperto, pulire bene i bidoni della spazzatura, usare zanzariere o barriere contro gli insetti e, se possibile, evitare di lasciare alimenti in giro. Anche se molti lo sottovalutano, basta poco per evitare una contaminazione. O peggio, per non ritrovarsi ad assaggiare – inconsapevolmente – quello che la mosca aveva mangiato prima.