Eredità, ecco 7 documenti importantissimi da non buttare mai dopo la successione

Esiste una lista composta da ben 7 documenti che un erede non dovrebbe mai buttare una volta ricevuta la successione – con tanto di tempistiche consigliate.

Ricevere un’eredità è una grande responsabilità, che è preceduta da un principio ancor più importante: avere il diritto di farlo. Perché sì, la legge parla di diritti, e questi vanno documentati e dimostrati. Anche a distanza di anni, anche quando tutto pare ormai concluso. Anzi, è proprio da lì che comincia la fase più delicata: quella in cui dobbiamo tutelarci da eventuali controlli, richieste future o semplici imprevisti.

Illustrazione, mano in bianco e nero che prende una busta con scritto "eredità"
Eredità, ecco 7 documenti importantissimi da non buttare mai dopo la successione -assculturale-arte-scienza.it

I motivi? Molteplici. Si rischia di non riuscire a vendere una casa, di non poter dimostrare che un bene è stato effettivamente ereditato, o peggio, di dover pagare di nuovo tasse già saldate. Senza parlare di cause tra eredi o richieste dell’Agenzia delle Entrate. Le ragioni sono tante, ma il dubbio che può sorgere nella testa dell’erede è proprio questo: per quanto tempo conservare quei documenti, quali sono davvero importanti e cosa succede se vanno persi.

Quali documenti conservare dopo una successione e perché è importante farlo

Quando si riceve un’eredità, l’organizzazione documentale può salvarci per tempo o farci perdere più tempo del dovuto. E come ogni cosa, non tutti i documenti ereditari hanno la stessa scadenza. Alcuni vanno archiviati per anni, altri per sempre. Ecco quelli principali:

Quaderno ad anelli con documenti
Quali documenti conservare dopo una successione e perché è importante farlo -assculturale-arte-scienza.it
  • il testamento, se c’è, va custodito per sempre: è la volontà scritta del defunto, e resta valida anche a distanza di decenni;
  • la dichiarazione di successione: obbligatoria per legge, va tenuta almeno 10 anni. È il tempo entro cui l’Agenzia delle Entrate può fare controlli;
  • i rogiti e i titoli di proprietà? Non si buttano mai. Servono per dimostrare di essere i veri proprietari di immobili e terreni;
  • le ricevute del pagamento delle imposte legate alla successione vanno conservate per almeno 10 anni. Servono a dimostrare che tutto è stato saldato;
  • i certificati sanitari, se legati all’eredità, meglio non buttarli mai;
  • le certificazioni degli impianti (luce, gas, ecc.) si tengono finché non vengono fatti nuovi lavori o modifiche;
  • i contratti bancari e assicurativi, compresi gli estratti conto, vanno conservati per 10 anni;
  • mutui e finanziamenti legati a beni ereditati? Si conservano per 10 anni dalla chiusura;
  • pratiche edilizie e sanatorie, idem: 10 anni.

E se non conserviamo tutto? Si va in contro a diversi rischi: da multe salate a proprietà bloccate, da eredità contestate a documenti impossibili da ricostruire. In certi casi si rischia perfino di perdere diritti che ci spettavano di legge. In molti casi è possibile richiedere un duplicato, ma più passa il tempo e più la situazione si complica.

Qualora si volessero fare copie digitali, quest’ultime devono essere ben salvate, protette da password, con backup sicuri. Se si usano strumenti ufficiali come firma digitale e marca temporale, hanno lo stesso valore legale del cartaceo.

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