Sembra che questi 8 alimenti eliminano il Pfas tossico nel nostro corpo: li mangi spesso?

I risultati di una ricerca: questi sono gli alimenti che potrebbero eliminare i PFAS dall’organismo. Scopriamo quali cibi mangiare.

Alcune delle sostanze chimiche al centro dell’attenzione i studiosi e medici sono i PFAS, un gruppo di sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, presenti in moltissimi materiali di uso quotidiano per le loro capacità fisiche. Le troviamo dalle padelle antiaderenti agli imballaggi per gli alimenti, dai tessuti impermeabili ai cosmetici.

cereali, funghi, alghe
Sembra che questi 8 alimenti eliminano il Pfas tossico nel nostro corpo: li mangi spesso? – assculturale-arte-scienza.it

Sono sostanze sintetiche tanto diffuse da essere presenti anche nell’acqua potabile e in diversi cibi, soprattutto di produzione industriale. Purtroppo i PFAS rappresentano un serio problema per la salute umana. Numerosi studi li collegano a malattie tumorali, a squilibri ormonali, a danno all’apparato immunitario. La pericolosità è accresciuta dalla resistenza alla degradazione, accumulandosi negli ambienti naturali quanto nell’organismo umano.

PFAS, vediamo quali cibi possono contrastarli

Si parla quindi di sostanze pericolose, soprattutto nel corso del tempo, per la loro capacità di resistere ai processi di disintossicazione dell’organismo. Ora uno studio ha dimostrato l’efficacia di una fibra solubile, il beta-glucano, nella riduzione dei livelli dei PFAS nel sangue.

avena
PFAS, quali cibi possono contrastarli – assculturale-arte-scienza.it

Si tratta si una fibra presente in diversi alimenti e che agisce nel tratto digestivo dell’intestino. Il beta-glucano si lega ai PFAS facilitandone l’espulsione con le feci. Dei test effettuati su volontari hanno confermato la capacità del beta-glucano di ridurre le quantità di alcuni PFAS nel sangue. Questa ricerca prova l’efficacia di questa fibra come eliminatore dei PFAS dal corpo umano. Il calo medio registrato nei test è stimato in circa l’8 per cento, nel corso di 4 settimane con l’assunzione di cibi che contengono il beta-glucano.

La quantità appare relativamente bassa, ma indica la strada per sviluppare strategie alimentari che contribuiscano a ridurre i livelli pericolosi di PFAS nell’organismo. C’è necessità di altri studi per fissare al meglio la modalità più efficace per sfruttare le potenzialità del beta-glucano. In attesa che si individui una strategia efficace, si può provare ad assumere nell’alimentazione dei cibi che contengono questa fibra.

Infatti alcuni alimenti sono naturalmente ricchi di beta-glucano. In particolare questi otto: l’avena, l’orzo, la segale, il grano, le alghe marine, il lievito alimentare, i funghi shiitake e quelli reishi. Un’alimentazione quotidiana che preveda queste cibi può contribuire alla lotta contro i PFAS nel corpo umano.

Ad esempio si può pensare a una colazione a base d’avena, a pane con farina di segale, all‘orzo per zuppe e minestre, ai funghi, alle alghe e al lievito alimentare come contorno per insaporire insalate e verdure.

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