Un gruppo di scienziati ha fatto un lavoro incredibile per analizzare le profondità marine, quello che è emerso li ha davvero sorpresi.
Il lavoro degli scienziati non si ferma praticamente mai, sia quando sono impegnati in una ricerca che può avere determinati obiettivi, sia quando, e non è raro, si stanno dedicando ad altro ma non possono che verificare qualcosa di inusuale e inaspettato che sta emergendo. Anzi. a volte questo può verificarsi anche in maniera del tutto inconsapevole quando non stanno lavorando, ma sono portati, quasi per deformazione professionale, a volerne sapere di più. Esattamente come è il caso di alcuni studiosi che hanno rilevato qualcosa di decisamente incredibile presente nelle profondità marine.
Non può che essere riduttivo credere che qui non possa esserci qualcosa di inaspettato, ma volte anche i diretti interessati si ritrovano a essere stupiti dalla scoperta. Emblematico è il caso di un team che si è trovato a filmare una creatura non pensavano potesse esserci davanti ai loro occhi.
Ma quale sarebbe questa scoperta fatta dagli scienziati in modo inaspettato nei fondali marini? Il riferimento è a quanto accaduto a marzo, a un livello di profondità inaccessibile alla maggior parte delle creature marine, dove un team a bordo della nave Falkor dello Schmidt Ocean si è, trovato davanti uno dei molluschi più grandi al mondo, il Mesonychoteuthis hamiltoni, meglio conosciuto come ‘calamaro colossale’ Questo era presente vicino alle Isole Sandwich del Sud, nelle gelide profondità dell’Oceano Atlantico meridionale.
Il calamaro giovane è stato ripreso a 600 metri di profondità da un veicolo a comando remoto. Si tratta di un rinvenimento davvero particolare, visto che riguarda la più grande specie di calamaro conosciuta e uno degli invertebrati più imponenti del pianeta. Come evidenziato dagli studiosi, questa specie può arrivare ad avere dimensioni enormi, la lunghezza stimata può raggiungere i sette metri e un peso che può superare i 500 kg.
È necessario sottolineare una forte differenza rispetto al calamaro gigante (Architeuthis, questo ha tentacoli più corti, ma un corpo decisamente più robusto. È inoltre un grande predatore, grazie agli uncini affilati di cui è dotato.
Fino ad ora si era certi della sua esistenza solo grazie a una serie di esemplari morti trovati negli stomaci dei capodogli, solo adeesso si è riusciti per la prima volta a notarne da vicino uno, così da comprendere meglio le sue caratteristiche. Impossibile non restare colpiti da questo calamaro colossale, immortalato nel suo habitat naturale, a 600 metri di profondità nell’Oceano Atlantico meridionale, grazie al video del robot subacqueo SuBastian dello Schmidt Ocean Institute, che ha immortalato un cucciolo di soli 30 centimetri.
Tra le sue peculiarità c’è il corpo gelatinoso, grazie a cui può resistere a pressioni non semplici, oltre agli uncini sui tentacoli gli garantiscono una presa salda sulle prede. Per quanto riguarda il cibo, si nutre di pesci e altri cefalopodi, che riesce a individuare anche a grande distanza grazie ai suoi enormi occhi. Gli scienziati non hanno comunque intenzione di fermarsi qui, faranno il possibile per programmare altre esplorazioni e osservare meglio la sua specie.
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